martedì 4 dicembre 2007

Il sogno "La cascina provenzale"

Oggi ho fatto un bel sogno e ho deciso di scriverlo nel blog per non dimenticarlo! :-)

E’ un tranquillo pomeriggio estivo e mi trovo in una campagna provenzale o in un posto molto simile. Tutto intorno c’è silenzio e tranquillità. Vado a cercare qualcosa nella vecchia casa padronale dei miei zii, un posto che però non mi sembra di avere mai visto. Sto armeggiando in una stanzetta tutta blu al piano terra; la casa probabilmente non è abitata già da diverso tempo, ma ci sono un sacco di cose belle, come se fosse una piccola casa museo con tanti ricordi, libri, quadri e oggetti di viaggio. Non avendo trovato quello che cerco, decido di andar via, anche se a mani vuote. Prendo le chiavi di casa e sull’uscio mi appresto a chiudere la vecchia porta di legno, mentre vedo di sfuggita, alla mia sinistra, una meravigliosa campagna che confina con il posto dove mi trovo.

Mi sporgo per vedere meglio e noto che oltre al massiccio portone che dà sulla strada, si apre una tenuta gigantesca, con un bel cortile interno e un’antica cascina (lo ammetto, ho un debole per i vecchi ruderi, ma questa è molto meglio, sembra una gran bella villa liberty!) - Wow, che meraviglia! – esclamo ad alta voce e qualcuno oltre il loggiato si rivolge subito a me: – Signorina, entri pure! La stiamo giusto appunto sistemando! Venga, non abbia timore! - Le persone che vedo in fondo al cortile mi invitano gentilmente ad entrare, così mi appresto a solcare l'ingresso del podere e nel frattempo si materializzano anche mamma e papà.

Ci accoglie una bella signora sulla cinquantina, in abiti di campagna; una di quelle signore benestanti che nonostante il sangue nobile, non ostentano il proprio benessere. Sono entusiasta perché la padrona di casa ci accompagna a fare un giro nella tenuta di famiglia, orgogliosa della loro proprietà che stanno finendo di ristrutturare. La cascina infatti è senza arredi ed è stata appena ritinteggiata in esterni di un bel bordeaux. Io rimango a bocca aperta davanti all’imponente costruzione e non vedo l’ora di vederla per intero!

Ad un certo punto la signora sale al piano di sopra passando su alcune travi sistemate alla bene e meglio sul balconcino della casa. Ho un attimo di esitazione: se mi arrampico qua sopra rischio di cadere a terra come un sacco di patate! Le travi sono instabili e io tentenno. La padrona di casa allora mi rincuora e mi spiega come fare; mi dice dove mettere i piedi in modo tale che le travi reggano il mio peso. Così in un attimo mi ritrovo al secondo piano della villa, dove mi accoglie un bellissimo pergolato. Mi vengono in mente quei posticini di una volta, quelli dove poter riposare al pomeriggio delle estati afose; quelli dove ti ritrovi con l’uva sulla testa e le sedie di ferro battuto ad accoglierti. Ah, che meraviglia!

La signora ci offre un the alla menta coi pinoli (io penso di essere ancora in Tunisia) e ci chiede se vogliamo proseguire il piccolo giro turistico. Al ché le rispondo di sì: - Sa, in famiglia siamo dei gran viaggiatori e ci piace conoscere posti nuovi ovunque andiamo! - Allora la donna avanza nel piccolo cortiletto pensile e poco più avanti incontriamo un giovane: - Vi presento mio nipote! – Il ragazzo avrà avuto all’incirca la mia età e mi sembra pure di conoscerlo di vista, anche se non ne sono poi tanto sicura. Così inizio a chiacchierare con lui e mi fa un sacco di domande: - Cosa fai? Di cosa ti occupi? Davvero scrivi? Mi piacerebbe leggere qualche tuo articolo! - mi dice. Inizio a raccontargli un po’ di me, quando vengo distratta improvvisamente da qualcos'altro.

In lontananza scorgo un anziano signore seduto su una sedia e rivolgo uno sguardo alla padrona di casa per chiedere chi sia.
Lui è "il nonno". Purtroppo sta lì tutto il giorno a guardare immobile l’orizzonte e ha smesso di parlare da molto, molto tempo! – Il tono con cui pronuncia la frase nasconde un velo di tristezza e rassegnazione. Io mi avvicino a lui lentamente, mi inchino in segno di riverenza e la prima cosa che mi viene in mente di fare in quel momento è di... baciargli le mani! Un gesto assolutamente spontaneo e istintivo.

L’anziano sgrana gli occhi dolcemente e mi chiede sottovoce:
- Perché? – Io gli rispondo bisbigliando al suo orecchio: - Signore, il mio è un segno di rispetto verso la vostra parte saggia che sta davanti a me! – Il vecchio mi guarda incredulo e io continuo impalpabilmente a pronunciare parole: - Non pensi di essere inutile e solo! Se le sembra che la vita non abbia più niente da offrirle, sappia che non è così! Sì, è vero, lei è una persona anziana, ma può mettere a disposizione degli altri la sua saggezza! Lo faccia, la prego! Riprenda a parlare con la sua famiglia o con chi sente vicino! – L’uomo sembra destarsi da un sonno ipnotico. Dal suo viso rugoso scende una lacrima di commozione, quasi felice come un bambino che ha appena ricevuto una bella notizia. Forse i suoi parenti, pur nutrendo amore nei suoi confronti, in tutti questi anni non sono stati capaci di sostenerlo come lui avrebbe voluto!

La donna si accorge della magia del momento e capisce che quelle parole sono riuscite a smuovere qualcosa nel cuore del vecchio:
- Il nonno ha parlato, non ci si crede! Ma com'è riuscita ad incoraggiarlo? - Io le rispondo che non lo so e che non ho fatto niente di speciale, ma dentro di me sorrido perché sento di avere aiutato quell’uomo a ritrovare il coraggio per andare avanti. Sono felice per questo piccolo gesto e mi sveglio mentre alcune parole risuonano ancora in me: - Continua a scrivere, non ti fermare! –

Così stamattina mi sono alzata dal letto decisa a raccontare ciò che avevo sognato. La cosa buffa è che nel dormiveglia iniziale non avevo nessuna voglia di destarmi dall'idillio! Quando mi sono accorta di avere ormai gli occhi aperti, ho fatto una gran fatica a ritornare alla realtà perché desideravo rimanere ancora in quella tenuta a scoprire nuove avventure... ma ormai era suonata la sveglia!

La sensazione è che la scena fosse reale e ora mi sento bene come se quel gesto io l’avessi compiuto davvero! Allora mi chiedo: "Se un sogno è in grado di dare emozioni vere come quelle vissute, che differenza c’è tra sogno e realtà?" Non volevo di certo finire il pezzo alla Gigi Marzullo, ma la domanda è nata spontanea! A volte penso che il sogno sia un rifugio sicuro dove approdiamo con la mente per riposarci dalle continue sollecitazioni esterne che ci legano alla vita, ma alla fine è sempre frutto della nostra mente o della nostra anima, mah?!? Mi sa che tra vedere e non vedere... torno a dormire! ;-)

Princess

"La perenne tentazione della vita è quella di confondere i sogni con la realtà."
Jim Morrison


La fotografia è di Peter Miller dal sito GettyImages
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